sabato 7 giugno 2014

Viaggio al centro della Terra.



-Guarda quest'isola vulcanica, disse il professore.

-Osserva: questi luoghi portano tutti il nome di Jökull. Questa parola significa ghiacciaio nella lingua islandese; alla elevata latitudine di quell'isola, la maggior parte delle eruzioni si aprono la strada attraverso uno strato di ghiaccio. Ecco perché tutti i ghiacciai dell'isola si chiamano Jökull.

-Va bene, ammisi. “E lo Sneffels?” Speravo che non ci fosse risposta alla mia

domanda. Ma mi sbagliavo. Lo zio continuò:

- Seguimi lungo la costa occidentale dell'Islanda. Ecco questa è la capitale Reykjavik. Adesso risali gli innumerevoli fiordi di queste coste erose dal mare e arrestati appena al di sotto del 65° grado di latitudine. Che cosa vedi?

-Una specie di penisola simile a un osso spolpato che finisce con una rotula

enorme.

-Paragone azzeccato, ragazzo. Cosa vedi sulla rotula?

-Una montagna che sembra essere sorta dal mare.

-Benissimo. E' lo Sneffels.

-Lo Sneffels?

-Certo! Una montagna alta 5.000 piedi, una delle più importanti dell'isola e

senza dubbio tra poco la più famosa al mondo, se il suo cratere porta dritto

dritto al centro della Terra.



Jules Verne, Viaggio al centro della Terra, 1864


Le pagine di questo libro mi avevano affascinato quando le lessi da ragazzino,

e nell'estate 2012, visitando la parte occidentale dell'Islanda, abbiamo trascorso alcuni giorni nei luoghi descritti dal romanzo, partendo dalla capitale Rejkyavik in direzione nord, visitando la costa sud della penisola di Snæfellsnes fino ad arrivare in vista di questa montagna alta “solo” 1446 metri.Snæfellsjökull

Siamo poi saliti fino a dove inizia il ghiacciaio, ammirandone da vicino la vetta.



Punto di partenza è Rejkyavik (pop.120.000), situata su di una piccola penisola.







Vista della città dal punto panoramico di Perlan.
Già da qui si vede la sagoma del vulcano sulla penisola di Snæfellsnes.






L’attività geotermale “ribolle” ovunque, questo sito si trova lungo la strada asfaltata!










La nera, solitaria chiesa di Búđir, si incontra sulla strada n.574 che percorre la costa sud della penisola di Snæfellsnes.



La vetta dello Snæfellsjökull si formò quando il vulcano posto sotto la calotta di ghiaccio esplose e sul suo serbatoio magmatico si formò una caldera.





Oggi il cratere è pieno di ghiaccio e si possono scegliere diversi percorsi per raggiungerne la base, noi abbiamo preso il sentiero sud che parte dalla pista sterrata F570.




Lasciata l’auto, si prosegue a piedi lungo il sentiero ben tracciato.





Veduta della vetta, con le formazioni rocciose coperte dai ghiacci.






La costa sud della penisola di Snæfellsnes, vista dai 750 metri di altitudine dall’inizio del sentiero che porta alla base del ghiacciaio. Lo sguardo abbraccia un panorama sconfinato.






Non possiamo salire fino alla cima, occorre affidarsi a guide esperte e disporre dell’attrezzatura adatta, il pericolo di cadere in crepacci nascosti dal ghiaccio è elevatissimo.




Siamo venuti via in tempo, un po’ di nuvolaglia si alza intorno alla cima.







Veduta del versante nord dello Snæfellsjökull, con la cima che emerge dalle nuvole. Il nostro ultimo sguardo alla montagna.

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