martedì 2 gennaio 2018

Recensione Nikon AF-S 500 mm f/4 E FL ED VR: prima parte




Dopo anni di utilizzo pieno e felice del 500 mm AFS VR, sono passato al nuovo 500 mm a diaframma elettromagnetico, annunciato da Nikon nel 2015.
Si tratta di un superteleobiettivo che presenta una serie di caratteristiche che trovate facilmente sul web e che io riassumo brevemente qui di seguito:
16 elementi in 12 gruppi, 3 lenti ED, 2 lenti alla fluorite, la minima distanza di messa a fuoco che scende dai 4 metri della precedente versione ai 3.60 metri di questo nuovo, il peso, altro importantissimo fattore per me che registra una diminuzione da 3880 gr. agli attuali 3090.

Fa parte di quel ristretto gruppo di supertele costruiti e progettati senza compromessi per offrire al fotografo quanto di meglio propone oggi la tecnologia in questo campo.

Io li maneggio da più di dieci anni, sono diventati appendice delle mie fotocamere, delle mie braccia, sono parte del mio fotografare, sono anni che ogni volta che porto l'occhio al mirino un angolo della mia mente pensa sempre preoccupato se tutti i parametri e le condizioni sono sotto controllo, perchè qui non si sbaglia, lo scatto se lo sbagli non è detto che tu lo possa ripetere. Per questo i teleobiettivi sono roba tosta, che crea forti frustrazioni ma anche grandi e straordinarie gioie quando le cose vanno per il verso giusto. Non perdonano ad esempio un utilizzo disattento e superficiale, necessitano di attenzione e precisione nell'uso. Pena il fallimento (e la conseguente frustrazione).


Ma veniamo al nostro oggetto:


La valigia per il trasporto, più grande (!!) del precedente baule in alluminio ( anche se io non l’ho mai utilizzato, e anche questa bellissima valigia con maniglia ripiegabile non verrà mai toccata e rimarrà nuova e intonsa dentro un armadio).
Gli accessori inclusi:
cinghia per trasporto obiettivo.
cinghia per trasporto valigia, che non userò mai.
Piedino opzionale per monopiede.





La valigia è più grande del baule del 600 mm AFS VR!!!




Il contenuto...


Non c'è più il solito (e soliDo) libretto di istruzioni, sostituito da un misero pieghevole che completamente aperto occupa un letto a due piazze, la parte in italiano va cercata in mezzo a molte altre lingue e i caratteri sono meno che minuscoli (piccola caduta di stile...).

Schema ottico (dal sito Nikon):



  • ED glass elements
  • Fluorite lens elements



Curve MTF (dal sito Nikon):
























Aspetto esterno e dettagli:


Il maniglione per l’attacco al treppiede che serve anche al trasporto dell’ottica, quello del precedente 500 VR era interamente in alluminio, questo presenta un rivestimento in materiale morbido sul lato dove le dita impugnano la maniglia, per un trasporto più confortevole (piccole chicche, apprezzabili se dobbiamo trasportarlo per certo tratto). Non presenta l’attacco scanalato Arca, quindi o lo si collega ad una piastra opportunamente sagomata, oppure lo si rimuove del tutto e lo sostituisce con una staffa alternativa.



Prontamente da me sostituito con la Wimberley AP-554 che già usavo col precedente. Si adatta perfettamente anche a questo nuovo. A sinistra il Nikon, più raffinato come finiture e più sinuoso come forme, un poco più stilizzata la Wimberley, ma con l'ineguagliabile pregio di avere quella benedetta scanalatura per congiungerlo con le nostre teste a sfera o basculanti.



 Particolarità, i due sono alti uguali, il precedente Nikon era più alto, quindi non si sceglierà più il foot replacement perchè ribassato , ma solo per la presenza dell'attacco Arca.




Sopra il vecchio, sotto il nuovo, anche senza andare a misurare col centimetro, la distanza tra staffa e barilotto è diminuita.














    L'obiettivo montato su D810,  treppiedi Gitzo Systematic, testa basculante Photoseiki.


    La prima cosa che salta all'occhio è la scomparsa dell'anello di azionamento del VR, adesso la riduzione si avvia solo con l'apposito interruttore sul barilotto,  e per me è una benvenuta soluzione, prima dovendo azionare il meccanismo occorreva cercare l'anello, trovare il tastino di sblocco e ruotare l'anello, adesso uno zic e via, VR inserito!



    Particolare della pulsantiera (quasi identica a quella del precedente Vr-G).
    - Selettore Autofocus-Manual Focus (la posizione da me utilizzata sempre è A/M)
    - Selettore range di distanza autofocus, spesso lo utilizzo in posizione infinito - 8m., in questo caso la rapidità dell'autofocus aumenta.
    - Selettore del VR, Off, Normal, e Sport.
    - Selettore Memory Recall, per il richiamo del punto di fuoco, onestamente non ne ho mai fatto uso prima.
    - Selettore beep acustico, che io sempre disattivo.
    Confermo le dimensioni ridotte dei pulsanti, come sulla precedente versione. D’inverno con i guanti possono essere scomodi da azionare.

    Le differenze tra le due pulsantiere... praticamente identiche salvo il selettore del VR che ora ha tre posizioni, quella a sinistra lo disattiva, al centro lo attiva, a destra la modalità SPORT. Questo selettore ha dimensioni maggiori di quello precedente.

    AF-S 500 mm f/4 E FL ED VR...new




    AF-S 500 mm f/4 ED VR...old.


    Senza paraluce.


    Con il paraluce montato.


    La scritta in rilievo dorato.



    Il paraluce HK-34, in un solo pezzo (come il precedente), robusto e dal costo proibitivo, meglio non perderlo. Sempre dotato di una protezione in gomma sul bordo per appoggiarlo senza rovinare nulla.



    Il cassettino portafiltri.






    Nitidezza e sfocato:
    Le primissime foto scattate per provare l'ottica, tutte a f/4, con D810,  treppiedi Gitzo serie 6, testa Photoseiki. Distanza di scatto non nota, ma direi intorno ai 5 metri. Tutti i files che seguono sono stati aperti convertiti e ridimensionati con LR CC, profilo Flat.

    ISO 160, 1/125 sec.

    crop...




     ISO 160, 1/180 sec.


     dettaglio del punto di messa a fuoco sull'insetto, con sensore autofocus all'estrema destra della D810



    Sfuocato ovviamente ai massimi livelli...(ho solo aumentato l'esposizione di 0,65)







    la Pdc su Full Frame a f/4, a meno di 4 metri, ha la profondità....del becco di una cincia (crop)....




    Passiamo ai diaframmi più chiusi:

    D810,  ISO 320, 1/500 sec., f/5,6, treppiedi Gitzo serie 3, testa Benro B-3. Distanza di scatto al limite. Tutti i files che seguono sono stati aperti convertiti e ridimensionati con LR Classic CC, profilo Neutral.

    crop...




    D810,  ISO 320, 1/350 sec., f/8, treppiedi Gitzo serie 3, testa Benro B-3. Distanza di scatto al limite. Qui ho corretto l'esposizione a +0,45 e ho aperto le ombre a +35.







    D810,  ISO 800, 1/750 sec., f/8. Corretto l'esposizione a +1,15.







    D810,  ISO 800, 1/500, f/11. Qui ho corretto l'esposizione a +1.





    Velocità ed efficacia dell'autofocus: questo aspetto è un MUST per un'ottica del genere, pensata per le foto a soggetti in movimento continuo e spesso imprevedibile. Dalle impressioni che ho avuto finora posso affermare che l'aggancio al soggetto è fulmineo, senza esitazioni.
    Affidabile in condizioni di forte controluce o luce bassa e radente, non ha mai mostrato esitazioni:e anche il tempo di riaggancio è stato brevissimo in quei casi in cui il soggetto è andato "perso".
    Questo è un aspetto troppo importante per essere liquidato son cinque righe di testo ed una foto, per questo la seconda parte di questa recensione sarà dedicata alle riprese in velocità, sul campo a me più congeniale, quello della fotografia naturalistica.



    La vignettatura: presente alla massima apertura ma assolutamente non invadente, forse diminuita rispetto alla versione precedente.

    Il VR: confesso sono uno che lo usa molto poco, ma questo nuovo mi intriga parecchio, l'immagine nel mirino rimane più stabile, e per un tempo più lungo.
    Ho scattato dal balcone di casa a questo lampione a circa 40 metri...a mano libera ovvio.

    Nikon D3x, f/4, 1/13 sec. ISO 200, mano libera.

    crop del lampione...a 1/13 di secondo mi sembra un risultato davvero ottimo (naturalmente ho scattato mantenendo una postura corretta, maneggiando in  modo corretto l'ottica e trattenendo il respiro, tutte cose che aiutano il VR, ma se si riesce a vedere distintamente i fili della ragnatela da diverse decine di metri, beh, giudicate voi...)



    Il comportamento su sensore dx (la D500):

    I risultati sono questi:

    Cincia bigia, D500, AUTO-ISO 800, 1/640 sec, f /4.


    crop...




    Cincia mora, D500, AUTO-ISO 1000, 1/1250 sec, f /4.
    ( questo è un jpeg on-camera impostazioni Vivid, sharpen+3).
     




     crop...



    D500, AUTO-ISO 2000, 1/640 sec, f /5,6.

    crop...(file solo esportato da LR Classic CC, Camera Profile Flat).


    D500, AUTO-ISO 4000, 1/1250 sec, f /8.

    crop..come sopra.




    Il comportamento con TC14EIII:
    il TC14 EIII è l'unico moltiplicatore di focale che ancora possiedo, e che utilizzo senza remore ogni volta che ho bisogno di magnificare ulteriormente il soggetto. La qualità ottica delle ultime generazioni di supertele abbinata ai nuovi sensori fanno meraviglie, e spesso non è nemmeno necessario chiudere di uno stop ulteriore per arrivare alla massima prestazione, a meno che non si ricerchi una maggiore profondità di campo.
    Un tempo ero arroccato su posizioni talebane riguardo l'uso dei moltiplicatori, perchè degradavano veramente l'immagine, ma oggi i sensori si sono così evoluti, e queste ottiche hanno raggiunto un livello di nitidezza e microcontrasto altissimo.
    Attenzione, ai fini della qualità è sempre meglio croppare in post che usare moltiplicatori, ma se abbiamo il soggetto molto vicino (come in questi casi), e lo vogliamo magnificare ulteriormente nel mirino, allora ben venga il TC.

    D500, AUTO-ISO 1800, 1/640 sec, f /5,6.
    TC14EIII. ( no PP, file solo aperto ed esportato da LR Classic CC).



    crop...la perdita di dettaglio dovuta all'utilizzo del moltiplicatore io non la vedo, sinceramente...se c'è, è  minima.



    D500, ISO 720, 1/800 sec, f /5,6. TC14EIII.


    crop...qui il risultato è un pelo meno convincente secondo me, la luce era bella ma molto bassa, e il capriolo in movimento continuo.





    Grazie per essere arrivati fin qui, aggiungerò una seconda puntata non appena mi arriverà la nuova D850, non vedo l'ora di mettere alla prova su questo tele uno dei migliori sensori Nikon oggi esistenti sul mercato. Ma questo sarà oggetto di una prossima prova.

    4 commenti:

    1. Grande recensione Bruno....., Sono in procinto di acquistare questa splendida lente, queste parole lette non fanno altro che farmi venire appetito .... Grazie !

      RispondiElimina
    2. Buongiorno, posseggo anche io la stessa lente, purtroppo con risultati non buoni e incostanti.
      portato alla Nital a controllare, hanno cambiato (non sapendo cosa fare) la ghiera e messo a punto la taratura.
      Non è cambiato nulla!
      Mi piacerebbe fargliela provare, per avere un suo parere.
      Di che regione è?
      Beppe

      RispondiElimina
      Risposte
      1. Buongiorno Beppe, abito in provincia di Cuneo.
        Devo dire che problemi su questi obiettivi, seppur rari, possono accadere, e quando accadono son dolori....

        Bisognerebbe capire qual è il problema specifico, ma in ogni caso insista e batta i pugni con Nital...anche se non so fino a che punto possa servire.

        Saluti

        Bruno

        Elimina