martedì 25 ottobre 2016

Due giorni in alta Val Pesio con una guida naturalistica


Camminare ed esplorare sentieri solitari in autunno è una esperienza unica, si cammina col rumore dello scricchiolio delle foglie secche sotto i piedi, in lontananza solo il verso di un picchio nero o di un fringuello, mentre la nebbiolina aumenta man mano che si sale di quota, e con l'imbrunire l'allocco "che ripete il suo verso" (cit.).

Dal sito di Luca Giraudo, Ornitologo e  Guida, riprendo queste sue note:

"Le foreste di conifere e latifoglie di alcune vallate cuneesi, assomigliano molto a quelle nordiche della Scandinavia, sia per la dimensione degli alberi, sia per la fauna che le abita."

Per questo abbiamo deciso di ripercorrere sentieri già noti, ma con un occhio diverso, l'occhio di chi conosce la storia, le voci, i suoni, gli odori del bosco, perchè ne ha fatto il suo mestiere, il mestiere di Guida Naturalistica.
Nostra base è stato il rifugio di Pian delle Gorre, in alta valle, non lontano dalla Certosa di Pesio, fondata nel XII sec.


Primo Giorno: Le Abetaie e le Faggete.

Luca spiega come a ridurre in tale stato il vecchio tronco di questo abete siano state le larve di Cerambicide.


 Qui, su questo tronco, il picchio nero si è dato parecchio da fare!


Abbondanza di colori...








Emozionante l'incontro, sia pur fugace, col Picchio nero che si è posato a pochi metri su un tronco d'abete per poi subito involarsi...niente foto stavolta, ma è stato uno spettacolo comunque!


Gli Abeti bianchi possono raggiungere anche i 40 metri di altezza, questi li stimiamo in 20/25 metri.

La faggeta.






Cala il buio. Il Rifugio di Pian delle Gorre.


Secondo Giorno: Cervi e Castagni giganti.

Piove, una pioggerellina insistente ci accompagnerà tutto il giorno ma decidiamo ugualmente di effettuare due escursioni brevi, la prima a una riserva che ospita alcuni cervi e la seconda alla scoperta di un albero secolare.

Lungo il sentiero verso la riserva dei cervi.










Una femmina mi osserva...


E dopo un veloce pranzo al rifugio, via verso Cascina san Michele, antico possedimento dei certosini.


Il castagno ultracentenario di Cascina San Michele.



Tutti, ma proprio tutti,  dentro il Castagno per una foto ricordo.
L'albero parte da una radice unica, la parte centrale è seccata, ma dalle periferie nuovi giovani virgulti diventano grandi, e così il castagno sopravviverà ancora per molti anni.



Concludo con un ringraziamento al nostro accompagnatore, senza il quale l'essenza di questa escursione non sarebbe stata percepita nella sua pienezza.

 Luca Giraudo, Ornitologo e  Guida Ambientale Escursionistica, la nostra guida in questi due giorni.
 http://www.lookingaround.it/italiano/

venerdì 14 ottobre 2016

Incontri con le piccole creature di La Rèunion.


Non potevo farmi mancare una carrellata di avifauna durante la mia vacanza sull'isola de La Rèunion, così ho dedicato un po' di tempo a ricerche mirate all'individuazione di alcune delle specie che popolano l'isola, alcune purtroppo le ho solo viste ( come il bellissimo Papangue o Albanella di Réunion, che da giovane è marrone e crescendo diventa bianco e nero.). Delle originarie 30 specie endemiche dell'isola ne rimangono oggi solo 9.

Il Bulbul Mustacchi Rossi, passeriforme diffusissimo ovunque in tutta l'isola, tranne alle altitudini maggiori. I locali lo chiamano semplicemente merle.




L'elegante Fetonte codabianca, uccello appartente alla famiglia delle sterne:




Il Tessitore gendarme (Ploceus cucullatus).

Di questa specie ho avuto la fortuna di osservare il comportamento del genitore, che continua ad accudire la prole anche dopo che questa ha abbandonato il nido.
In pratica, ho avuto la botta di posteriore di arrivare nel momento in cui i giovani lasciano il nido...



E il genitore continua  a prendersene cura....


Il Tessitore fiammante (Foudia madagascariensis), qui ritratto il maschio.
Specie endemica del Madagascar, da cui è stata introdotta.







L'Occhialino olivaceo, Zosterops olivaceus, endemico di Mauritius e Réunion.


Il comunissimo Storno triste, Acridotheres tristis, originario dell'India e del sud est asiatico, importato qui. Lo si vede ovunque.


L'occhialino di Bourbon (Zosterops borbonicus), specie endemica del Madagascar e della Reunion. Minutissimo, delle dimensioni di uno scricciolo.


In ultimo un paio di rettili:
Geco de La Rèunion:
La maggior parte dei gechi sono animali notturni , ma alcune specie sono diurne , come questo piccolo geco che vive anche nelle abitazioni.


E infine questa timida lucertola, non meglio identificata.



Fotografie scattate a mano libera con Nikon D500 e 300 F/4 AFS VR P EF.