When the snow falls...
Just... snow and blinding whiteness everywhere.
Just...tiny creatures fluttering in the glare...like little butterflies...
Only me...and them... only Frost and Snow.
All this pictures have been taken in the two last winters, in my woods, with my Nikon cameras and telephoto lenses.
venerdì 8 dicembre 2017
martedì 21 novembre 2017
Una Nikon tra le mani (100 anni di Nikon)
Il 25 luglio 2017 Nikon ha compiuto 100 anni, io l'ho seguita per quasi 20 di questi anni, e qui di seguito ho scritto alcune righe e messo qualche foto di tutti questi anni trascorsi insieme. Nulla di eccezionale per carità, e nessun campanilismo o sviolinata per il marchio giallonero, solo alcuni momenti che testimoniano della mia passione, del mio "amore" per questo brand della fotografia.
La passione per Nikon nasce con la pellicola, quasi tutta diapositiva, con la quale ho iniziato la mia esperienza nel mondo della fotografia. Un viaggio che dura da quasi vent’anni, tutti trascorsi con una reflex Nikon tra le mani.
Prima di allora avevo solo scattato con macchinine compatte di plastica, poi decisi di iniziare con una reflex ad obiettivi intercambiabili, perché volevo bruciare le tappe ed ero convinto che bella macchina=belle foto fosse una cosa scontata.
Così iniziai a documentarmi, di tecnica e di materiali, e dopo molti mesi di riflessioni , ci misi quasi un anno, restrinsi il campo a due marche, Nikon e Canon, e a due modelli, F100 e EOS 3.
Le presi in mano entrambe per provarle, e da quel momento fu Nikon, senza se e senza ma. Conservo ancora oggi gelosamente la ormai consunta brochure della F100.
Piano piano, a prezzo di sacrifici e rinunce, metttendo letteralmente da parte un soldino dietro l'altro, arrivò un secondo corpo usato, quella FM2n che ancora oggi custodisco, e che mi permise, più della ipertecnologica F100, di fotografare con più attenzione e cura nell’inquadrare. La sua facilità d’uso e l'essenzialità dei comandi mi consentiva di concentrarmi solo sul momento.
Con F100 e Fm2N e tre obiettivi, il 20 f2.8 AFD, il 35/70 f2.8 AFD e l’80/200 f2.8 AFD, fotografai per anni. Erano essenzialmente foto di viaggio...
Antelope Canyon, Arizona. Nikon F100 e 20 mm f/2,8 AFD, pellicola Provia 100.
Stromboli, FM2n e 20 mm f/2.8, pellicola Velvia 50.
Il ghiacciaio arriva al mare...Glacier Bay, Alaska, F100 e 80/200 f/2,8 AFD.
Montagne dell'Alaska, F100 e 80/200 f/2,8 AFD.
Passarono gli anni e si evolsero le tecnologie...
Con il digitale ho incrementato enormemente il numero di immagini riprese, e sono progressivamente passato da un parco ottiche molto (troppo) ampio a un più ristretto gruppo di obiettivi ( secondo me ancora sono tanti…) man mano che si restringevano i miei interessi a campi ben specifici.
Oggi fondamentalmente la mia passione è la fotografia di natura, intesa non solo come ripresa di animali in libertà, nel loro ambiente, che si muovono liberi, seguendo il loro istinto, ma anche di scorci di paesaggi, fiori, vegetazione e ambienti naturali.
Mese di maggio 2013. Avevo trascorso quasi tutta quella domenica fotografando e ammirando alcuni esemplari di falco cuculo, che tra maggio e giugno si trovano a sostare in questo sito per pochi giorni, prima di spostarsi chissà dove per il corteggiamento e la nidificazione. Se si vogliono osservare bisogna “centrare” la finestra giusta, e quell’anno la centrai in pieno. Nel pomeriggio tardo arrivarono grossi nuvoloni neri e dopo poco, iniziarono a cadere le prime grosse gocce di pioggia. Invece di andarmene rimasi al mio posto a guardare questa femmina posata su di una graminacea secca che a un certo punto volse lo sguardo verso il cielo prima di involarsi; scattai diverse foto e tra tutte ho scelto questa:
Nikon D3s, Nikkor 600 AFS VR F/4
Nella foto sotto, l'attrezzatura usata per questo scatto.
Finlandia, 2015.
Tre giorni in compagnia dei grandi plantigradi del Nord, a pochi chilometri dal confine russo, verso sera gli orsi escono dalle foreste e vagano in cerca di cibo uno dei miei viaggi fotografici più entusiasmanti, è qui che ho contratto il “mal del Nord”.
Nikon D800E, Nikkor 500 AFS VR f/4.
Nikon D7100, Nikkor 70/200 f/2,8 AFS VR G II.
Giugno 2016, Alta Valle Gesso.
Questo è un posto fantastico dove vedere gli stambecchi, senza dover correre nel Gran Paradiso. Diciamo che questo è il Gran Paradiso per noi di queste parti. Quel giorno avvistai un grosso branco di una trentina di individui capitanati da un grosso maschio anziano, dalle corna impressionanti, ma io mi divertii a riprendere i giovani maschi che lottavano tra loro per gioco.
Nikon D500, Nikkor 500 AFS VR f/4.
Inverno 2017. Nel bosco d’inverno.
Poche nevicate lo scorso inverno, ma copiose. Durante le quali ho avuto modo di osservare i piccoli abitanti del bosco sotto una luce diversa.
Nikon D810 e 500 AFS VR con TC14EIII.
Nikon D810 e 500 AFS VR con TC14EIII.
Nikon D500 e 300 mm f/4 AFS-E-PF con TC14EIII.
Giugno 2017, Colle della Lombarda,
Con due amici si parte senza cena per raggiungere il passo in quota e arriviamo appena in tempo: monto frettolosamente la macchina sul treppiede e corro verso un punto in cui c’è un piccolo laghetto, mi rimangono pochi minuti per inquadrare e scattare alcune foto, tra le quali questa:
Nikon D810, Nikkor 24/70 f/2.8 AFS G.
Giugno 2017, lungofiume Stura di Demonte:
in un tardo pomeriggio nuvolosissimo e con temporale imminente la ghiandaia marina rimane parecchi minuti sotto le prime gocce di pioggia.
Fin quando si leva in volo dal suo posatoio. Una foto non impeccabile tecnicamente ma che mi piace per i cromatismi e la dinamicità della scena.
Nikon D500, Nikkor 600 AFS VR F/4. (vedere foto sotto).
Mese di luglio 2017: Pian del Lupo, 1970 metri. Il calendario delle fasi lunari suggeriva che sarebbe stata la serata migliore per tentare uno scatto alla Via Lattea, con cielo sgombro dalla Luna. Restava l’incognita del meteo, ad ogni modo prenotammo una cuccia nel vicino rifugio, e il pomeriggio salimmo in quota, tanto caldo e afoso era il clima sotto i 1500, quanto ventoso e freddo sul pianoro a quasi 2000 metri. Quella sera il cielo era coperto, il vento era piuttosto fastidioso e un attimo di sconforto mi prese, ma ho trascorso abbastanza notti in montagna da sapere che spesso il vento spazza via le nuvole, basta aspettare. Dopo cena mi sono seduto fuori e ho atteso. Verso le 23 il cielo si è pulito e ho finalmente scattato alcune immagini.
Nikon D810, Nikkor 24 mm f1.4 AFS G.
Per ognuna delle foto che ho messo qui ce ne sono tantissime altre che avrebbero meritato un posto ma una selezione andava fatta, ma condensare 19 anni di scatti è un'impresa, posso solo dire che non sono "bellefoto", qualunque cosa significhi questa espressione, ma sono fatte col cuore, di questo sono certo. Quel cuore che cerco di mettere ogni volta che porto l'occhio al mirino di una Nikon...
W NIKON!
La passione per Nikon nasce con la pellicola, quasi tutta diapositiva, con la quale ho iniziato la mia esperienza nel mondo della fotografia. Un viaggio che dura da quasi vent’anni, tutti trascorsi con una reflex Nikon tra le mani.
Prima di allora avevo solo scattato con macchinine compatte di plastica, poi decisi di iniziare con una reflex ad obiettivi intercambiabili, perché volevo bruciare le tappe ed ero convinto che bella macchina=belle foto fosse una cosa scontata.
Così iniziai a documentarmi, di tecnica e di materiali, e dopo molti mesi di riflessioni , ci misi quasi un anno, restrinsi il campo a due marche, Nikon e Canon, e a due modelli, F100 e EOS 3.
Le presi in mano entrambe per provarle, e da quel momento fu Nikon, senza se e senza ma. Conservo ancora oggi gelosamente la ormai consunta brochure della F100.
Piano piano, a prezzo di sacrifici e rinunce, metttendo letteralmente da parte un soldino dietro l'altro, arrivò un secondo corpo usato, quella FM2n che ancora oggi custodisco, e che mi permise, più della ipertecnologica F100, di fotografare con più attenzione e cura nell’inquadrare. La sua facilità d’uso e l'essenzialità dei comandi mi consentiva di concentrarmi solo sul momento.
Con F100 e Fm2N e tre obiettivi, il 20 f2.8 AFD, il 35/70 f2.8 AFD e l’80/200 f2.8 AFD, fotografai per anni. Erano essenzialmente foto di viaggio...
Antelope Canyon, Arizona. Nikon F100 e 20 mm f/2,8 AFD, pellicola Provia 100.
Stromboli, FM2n e 20 mm f/2.8, pellicola Velvia 50.
Il ghiacciaio arriva al mare...Glacier Bay, Alaska, F100 e 80/200 f/2,8 AFD.
Montagne dell'Alaska, F100 e 80/200 f/2,8 AFD.
Passarono gli anni e si evolsero le tecnologie...
Con il digitale ho incrementato enormemente il numero di immagini riprese, e sono progressivamente passato da un parco ottiche molto (troppo) ampio a un più ristretto gruppo di obiettivi ( secondo me ancora sono tanti…) man mano che si restringevano i miei interessi a campi ben specifici.
Oggi fondamentalmente la mia passione è la fotografia di natura, intesa non solo come ripresa di animali in libertà, nel loro ambiente, che si muovono liberi, seguendo il loro istinto, ma anche di scorci di paesaggi, fiori, vegetazione e ambienti naturali.
Mese di maggio 2013. Avevo trascorso quasi tutta quella domenica fotografando e ammirando alcuni esemplari di falco cuculo, che tra maggio e giugno si trovano a sostare in questo sito per pochi giorni, prima di spostarsi chissà dove per il corteggiamento e la nidificazione. Se si vogliono osservare bisogna “centrare” la finestra giusta, e quell’anno la centrai in pieno. Nel pomeriggio tardo arrivarono grossi nuvoloni neri e dopo poco, iniziarono a cadere le prime grosse gocce di pioggia. Invece di andarmene rimasi al mio posto a guardare questa femmina posata su di una graminacea secca che a un certo punto volse lo sguardo verso il cielo prima di involarsi; scattai diverse foto e tra tutte ho scelto questa:
Nikon D3s, Nikkor 600 AFS VR F/4
Nella foto sotto, l'attrezzatura usata per questo scatto.
Finlandia, 2015.
Tre giorni in compagnia dei grandi plantigradi del Nord, a pochi chilometri dal confine russo, verso sera gli orsi escono dalle foreste e vagano in cerca di cibo uno dei miei viaggi fotografici più entusiasmanti, è qui che ho contratto il “mal del Nord”.
Nikon D800E, Nikkor 500 AFS VR f/4.
Nikon D7100, Nikkor 70/200 f/2,8 AFS VR G II.
Giugno 2016, Alta Valle Gesso.
Questo è un posto fantastico dove vedere gli stambecchi, senza dover correre nel Gran Paradiso. Diciamo che questo è il Gran Paradiso per noi di queste parti. Quel giorno avvistai un grosso branco di una trentina di individui capitanati da un grosso maschio anziano, dalle corna impressionanti, ma io mi divertii a riprendere i giovani maschi che lottavano tra loro per gioco.
Nikon D500, Nikkor 500 AFS VR f/4.
Inverno 2017. Nel bosco d’inverno.
Poche nevicate lo scorso inverno, ma copiose. Durante le quali ho avuto modo di osservare i piccoli abitanti del bosco sotto una luce diversa.
Nikon D810 e 500 AFS VR con TC14EIII.
Nikon D500 e 300 mm f/4 AFS-E-PF con TC14EIII.
Giugno 2017, Colle della Lombarda,
Con due amici si parte senza cena per raggiungere il passo in quota e arriviamo appena in tempo: monto frettolosamente la macchina sul treppiede e corro verso un punto in cui c’è un piccolo laghetto, mi rimangono pochi minuti per inquadrare e scattare alcune foto, tra le quali questa:
Nikon D810, Nikkor 24/70 f/2.8 AFS G.
Giugno 2017, lungofiume Stura di Demonte:
in un tardo pomeriggio nuvolosissimo e con temporale imminente la ghiandaia marina rimane parecchi minuti sotto le prime gocce di pioggia.
Fin quando si leva in volo dal suo posatoio. Una foto non impeccabile tecnicamente ma che mi piace per i cromatismi e la dinamicità della scena.
Nikon D500, Nikkor 600 AFS VR F/4. (vedere foto sotto).
Mese di luglio 2017: Pian del Lupo, 1970 metri. Il calendario delle fasi lunari suggeriva che sarebbe stata la serata migliore per tentare uno scatto alla Via Lattea, con cielo sgombro dalla Luna. Restava l’incognita del meteo, ad ogni modo prenotammo una cuccia nel vicino rifugio, e il pomeriggio salimmo in quota, tanto caldo e afoso era il clima sotto i 1500, quanto ventoso e freddo sul pianoro a quasi 2000 metri. Quella sera il cielo era coperto, il vento era piuttosto fastidioso e un attimo di sconforto mi prese, ma ho trascorso abbastanza notti in montagna da sapere che spesso il vento spazza via le nuvole, basta aspettare. Dopo cena mi sono seduto fuori e ho atteso. Verso le 23 il cielo si è pulito e ho finalmente scattato alcune immagini.
Nikon D810, Nikkor 24 mm f1.4 AFS G.
Per ognuna delle foto che ho messo qui ce ne sono tantissime altre che avrebbero meritato un posto ma una selezione andava fatta, ma condensare 19 anni di scatti è un'impresa, posso solo dire che non sono "bellefoto", qualunque cosa significhi questa espressione, ma sono fatte col cuore, di questo sono certo. Quel cuore che cerco di mettere ogni volta che porto l'occhio al mirino di una Nikon...
W NIKON!
venerdì 3 novembre 2017
Prime prove dal capanno (autunno 2017)
In questo periodo sto trascorrendo un po' di tempo libero "imboscato" nel mio capannetto facendo le prime prove di stagione...si tratta di una faccenda complicata e lunghetta.
In primo luogo occorre individuare l'albero, il tronco, il ramo giusti, sui quali si spera che il nostro volatile verrà a posarsi.
Poi bisogna sfrondare, tagliare, ripulire, insomma si tratta di rimuovere tutti gli elementi disturbanti che rendono le foto piene di cose inutili e fastidiose, rametti sfocati in primo e secondo piano e così via.
Per gli appassionati di fotografia naturalistica sono ovvietà, agli altri metto due esempi per far capire la differenza tra una buona foto "pulita" e una piena di disturbi.
Stesso soggetto, il Frosone (maschio):
foto 1 (pasticciata).
foto 2. (guardabile)
Sono due casi estremizzati certamente, ma che mettono in risalto come lo sfondo giochi un ruolo molto importante nella percezione che gli altri hanno delle nostre foto, facile che la prima passi inosservata, molto meno la seconda.
Ancora ...stavolta un comune Merlo.
foto 1.
foto 2.
Oggi ho aggiornato la check-list delle specie osservate nel mio "fazzoletto" con l'aggiunta della Capinera, che ha fatto la sua comparsa sul caco e della quale registro l'osservazione per la prima volta.
Tre insieme in questa foto:
E soprattutto oggi per la prima volta l'avvistamento di una Cincia Mora:
E' la più piccola tra le cince e abita prevalentemente aree di montagna, E’ la foresta di conifere il suo habitat preferito, ma al Sud dell’Europa la specie popola anche i boschi decidui ( è la prima volta che la osservo nelle mie zone, finora l'avevo vista sopra i 1000 metri). La Cincia mora misura circa 11 cm di lunghezza e pesa dagli 8 ai 10 grammi.
Con questi ultimi due avvistamenti arrivo a censire più di 20 specie nel mio piccolo angolino.
Infine va notato come i colori autunnali che proseguono a stupirci (le foglie in gran parte non sono ancora cadute...), ci regalino degli sfondi notevoli, che nelle altre stagioni dell'anno potremmo solo sognarci.
Quest'anno sto utilizzando massicciamente il nuovo Nikon 500 mm F4E FL VR, col quale sono state scattate queste foto (tranne la foto numero 2 del frosone, fatta con la versione precedente del suddetto obiettivo). Si tratta dell'ultima versione, che sto testando a fondo e della quale sto scrivendo una piccola recensione che spero di pubblicare al più presto.
Per il momento posso dire che lavora splendidamente, anche in abbinamento al moltiplicatore di focale 1,4x, col quale non vi è alcun avvertibile calo di nitidezza, è più leggero, e mette a fuoco a una distanza minore.
STAY TUNED....WORK IN PROGRESS...
Nota del 11 novembre:😃
oggi le cince more (più di una...), si sono avvicinate molto, e non dimostrano paura nei miei confronti, ho potuto riprenderle senza incapannarmi da pochi metri, diciamo che le molte ore passate in compagnia di questi piccoli esserini a qualcosa son servite...se non altro a comprenderne il comportamento e sono state ore ripagate con molte foto a breve distanza. Stavolta lo sfondo di foglie ancora verdi e la bella giornata hanno permesso scatti migliori di quello della settimana scorsa.
Il ciuffetto di piume ritto sul capo indica eccitazione...
Ma non sono mancate altre specie..la cincia bigia, che qui osservo in numerosissimi esemplari, anch'essa non si fa troppi problemi ad avvicinarsi alla mangiatoia nonostante la mia presenza.
martedì 17 ottobre 2017
Fenomeni carsici in Alta Valle Ellero.
Una camminata in alta valle Ellero per dare un'occhiata da vicino ai fenomeni di carsismo che vi si trovano. Un bel pomeriggio d'autunno assolato e insolitamente caldo, anche a 2000 metri.
Il paesaggio dell'alta Valle Ellero presenta tratti estremamente caratteristici.
Il carsismo è un fenomeno dovuto all'azione dell'acqua la quale, scorrendo su rocce carbonatiche produce fenomeni di erosione e corrosione in due modi principali: chimico e meccanico.
Chimico in quanto l'acqua, arricchita di anidride carbonica che si trova nell'aria e nel suolo diventa leggermente acida ed è perciò in grado di sciogliere particolari rocce, come quelle carbonatiche, di cui questi suoli sono composti.
Meccanico in quanto l'azione di precipitazione e scorrimento dell'acqua porta, nel corso di millenni, alla progressiva asportazione di materiale, con risultati che dipendono dalle caratteristiche dei terreni stessi.
Innumerevoli solchi scavati da millenni di scorrimenti d'acqua...bisogna fare attenzione a camminarci sopra, piccoli e grandi crepacci sono ovunque, e hanno grandezze che variano da pochi centimetri a circa un metro.
Particolare delle microforme carsiche, dette "scannellature".
Scannellature su forme rocciose, in secondo piano a sinistra la Cima delle Saline.
La natura carsica della valle è ben presente anche nei toponimi delle montagne, come nel caso di Cima Cars (2218 m.).
Alcuni metri più in basso pozze di acqua limipidissima, siamo all'inizio del torrente.
Sulla via del ritorno verso Pian Marchisa si gode delle splendide tinte autunnali.
Il vecchio ponticello che porta al rifugio Havis de Giorgio.
Links utili per chi vuol saperne di più:
http://www.parcomarguareis.it/Il_Parco/Il_carsismo_e_le_grotte/88/page.aspx
http://www.alpicuneesi.it/itinerari/valleellero/index.htm
http://www.gruppogrotte.it/media_upload/files/carsismo-dispensa.pdf
https://it.wikipedia.org/wiki/Carsismo
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