Tutto
il pippone che segue si basa sulla mia esperienza personale, e non ho intenzione di assurgere al ruolo di
depositario di verità assolute, ma voglio solo offrire un compendio
di conoscenze maturate in anni e anni di appostamenti, di prove, di
errori, di innumerevoli incazzature, di tante foto perse, di decine
di migliaia di foto scattate, di qualche buona foto ottenuta che
ripaga gli sforzi fatti.
Non
sono un ornitologo, quindi non conosco al 100% il comportamento delle
specie, nè la loro complessa biologia, quello che so l'ho appreso
non tanto sui libri, quanto sul campo, o meglio nel bosco...
Quello
che segue NON è indirizzato a chi è già esperto, ma ai neofiti del
genere, per tutti gli altri può rivelarsi una piacevole lettura.
Dimenticatevi
di approcciarvi al vostro soggetto se non siete esperti, non arrecate
disturbo o fastidio in alcun modo, non fotografate e non avvicinatevi
nemmeno ai siti di nidificazione, ma accontentatevi di osservare col
binocolo in questi casi.
Va
bene, ma allora come si fa a fotografare un picchio?
Beh,
io ho individuato tre vie, che si applicano a tante, tantissime
specie ornitologiche :
Soluzione
1:
andare
a zonzo per i boschi senza copertura alcuna sperando di beccare
qualcosa (soluzione piuttosto avventurosa e molto basata sulla
fortuna e che non mi sento di consigliare se si vogliono ottenere
buone immagini).
Senza pretese, una passeggiata nel bosco con un 300 mm f/4 e 1,4 x, D3s, combinazione snella per le uscite disimpegnate. Il massimo che riesco a ottenere andando semplicemente a zonzo. Ma ovviamente in questo caso lo scopo non era il fotografare.
Soluzione 2: fare le cose con un pochino più di metodo.
Senza pretese, una passeggiata nel bosco con un 300 mm f/4 e 1,4 x, D3s, combinazione snella per le uscite disimpegnate. Il massimo che riesco a ottenere andando semplicemente a zonzo. Ma ovviamente in questo caso lo scopo non era il fotografare.
Soluzione 2: fare le cose con un pochino più di metodo.
Per
prima cosa armarsi di un buon binocolo; non mi stancherò mai di
ripetere che per il fotografo naturalista il primo strumento di cui
dotarsi è il binocolo (un 10 x 50 andrà benissimo), dopodichè
occorrerà individuare un albero frequentato dai nostri pennuti:
Con sfondo autunnale, 500 mm +1,4x, fotocamera dx (D500).
Con sfondo invernale, 500 mm +1,4x, D850.
Un posatoio inusuale per il Picchio verde...500 mm e 1,4x su Nikon D3s, distanza tra gli 8 e i 10 metri.
Nota importante! Non so da altre parti, ma qui i picchi sono estremamente diffidenti, e basta un movimento minimo dell'obiettivo che spunta dal capanno per farli fuggire a tutta velocità.
Evidentemente temono l'uomo, dalle mie osservazioni sembrerebbe che, come per altre specie, col freddo, la neve e quindi una maggiore fame siano più "accomodanti".
Evidentemente temono l'uomo, dalle mie osservazioni sembrerebbe che, come per altre specie, col freddo, la neve e quindi una maggiore fame siano più "accomodanti".
Soluzione
3: andare
nei capanni a pagamento, ce ne sono in tutta Italia e in tutta
Europa, pagate la vostra quota giornaliera, vi accomodate e avrete la
quasi certezza di fare migliaia e migliaia di foto al vostro soggetto
preferito (e anche a tanti altri...). Costa sicuramente di più. Ma
il risultato è garantito. Non dovrete monitorare alcuna zona, non
dovrete cercare nessun albero, non dovrete montare nessun capanno,
non dovrete fare levatacce e trascorrere ore e ore seduti in
posizione scomoda, con la schiena che dopo un po' vi farà male, a o s s e r v a r e s p e s s o i l n u l l a.
Io ho frequentato ogni tanto questi capanni, ma solo
all'estero (nel Nord Europa per la precisione), e lo faccio perchè è
l'unico modo per poter osservare specie che dalle mie parti
non ci sono.
Picchio cenerino che fa le linguacce, 500 mm, full frame. Polonia.
Picchio rosso mezzano che fruga nel tronco, 500 mm, full frame. Polonia.
La Tempesta perfetta...70/200 con 1.4 x, Nikon D850. Polonia.
Oltre al fatto che, naturalmente, in ogni caso si riprendono animali liberi, che possono andare e venire a loro piacimento (sebbene attirati con del cibo), nel caso di capanni molto ben organizzati si possono ottenere foto più "belle", più perfettine, con sfondi impeccabili e con posatoi molto scenografici.
Se
ci si arrangia da soli si otterranno foto più "sudate",
meno facili da ottenere, con minore effetto wow! ma soprattutto avrete un maggior grado di
soddisfazione personale, nel senso che guadagnarsi la pagnotta da
soli alla fine paga sempre.
La Tempesta perfetta...70/200 con 1.4 x, Nikon D850. Polonia.
Oltre al fatto che, naturalmente, in ogni caso si riprendono animali liberi, che possono andare e venire a loro piacimento (sebbene attirati con del cibo), nel caso di capanni molto ben organizzati si possono ottenere foto più "belle", più perfettine, con sfondi impeccabili e con posatoi molto scenografici.
PENSATE
CHE ABBIA SCRITTO COSE SENSATE, MA CI SONO ALCUNI PUNTI SU CUI NON
SIETE D'ACCORDO? FATEMELO SAPERE COMMENTANDO QUI SOTTO.
PENSATE
CHE ABBIA SCRITTO UN MUCCHIO DI STUPIDAGGINI? FATEMELO SAPERE
COMMENTANDO QUI SOTTO.