L'aria è frizzantemente fresca in questo tardo pomeriggio di novembre.
Le foglie scricchiolano sotto la suola degli scarponi. Ma ce ne sono ancora molte sugli alberi di castagno, un foliage che dura oltre il previsto complici le temperature ancora oltre le medie stagionali.
Sto camminando da un paio d'ore, pomeriggio impegnativo, ci sono le videotrappole da controllare, la fototrappola da regolare, batterie esauste da sostituire.
Mi prendo il tempo di guardarmi intorno, osservo il percorso di camminamento di un gruppo di cinghiali, sono quelle femmine coi piccoli, si tratta della seconda gravidanza dell'anno.
Imbocco una vecchia via sterrata, devo raggiungere la sommità di un colle che è lo spartiacque tra due valli.
...la valle di qua....
...e la valle di là...
Passo dopo passo, mi imbatto in tavolozze di colori che solo nelle fervide menti dei più grandi pittori
Scendendo, dopo avere sistemato le mie cose, è già tardi, la luce sta calando in fretta, nel sottobosco colpi di luce qua e la'. Ma è un momento magico, mi devo fermare quasi a ogni passo perchè ad ogni metro si dipinge uno scenario nuovo.
L'ultimo sguardo è per lui, il lontano Monte Rosa. Con la sua mole domina e sorveglia tutta la pianura, come un castello medievale che si erge sul contado circostante.