Durante
ogni primavera, tra i mesi di marzo e
aprile, mi piace dedicarmi alla ricerca dei primissimi fiori che
iniziano a fare timidamente capolino tra gli strati di vecchie foglie
del
sottobosco. Un’attività appagante oltre che rilassante e piacevole, che
ogni
anno mi insegna qualcosa sullo sterminato mondo dei fiori selvatici.
Corydalis cava. 300 mm, 1/125 sec., f/5.6, iso 800
Dente di cane (Erythronium dens-canis). Sempre una delle primissime fioriture del sottobosco. 14/24 S f2,8, a 14 mm., f/11, 1/250 sec, ISO 500.
Anemoni, 14/24 S f2,8, a 14 mm., f/11, 1/250 sec, ISO 500
Sempre tra le prime fioriture, Campanellino di primavera (Leucojum vernum). Malgrado la persistente siccità, ho scovato in un bosco una piccola zona umida dove ne sono fioriti a migliaia.
La sempre presente Hepatica nobilis (Erba trinità), che si staglia splendente sullo sfondo scuro del sottobosco...
...oppure che fa capolino tra le foglie secche.
Nikon Z6II, 600 mm AFS VR, 1/800 f/4.0, ISO 400, treppiede.
Violette, 300 mm, 1/320 sec., f/5.6, iso 400.
Le specie viste finora sono molto comuni e si trovano, per quanto riguarda la loro distribuzione altudinale, dai 300 ai 7/800 metri.
Se saliamo di quota, intorno ai 1200-1500 metri, in praterie rase alpine e sub-alpine, dalla metà di aprile, nevi permettendo, si trovano le prime orchidee spontanee.
Ma qui non siamo più nel sottobosco, bensì in un pratone alpino, quindi stiamo andando fuori tema...
Infine, e concludo, osservando che capita ogni tanto, di fare incontri, in genere sfuggenti, con le creature a quattro zampe che popolano i boschi.
Appena mi ha visto...Capriolo maschio. 70-200 2,8 FL a 200 mm, 1/640 sec., f/7.1, iso 1000.
Tutte le foto sono state scattate con la Nikon Z6II. Per quanto riguarda le ottiche, ho spaziato dal 14 al 600 mm. Il che vale a dire che non ci sono limiti all'impiego di qualunque focale.
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