domenica 24 novembre 2013

Morimus asper

 

Morimus asper  è un grosso cerambicide abbastanza facile da trovare nei boschi in presenza di latifoglie mature, dato che le larve sono xilofaghe. Particolarità, hanno le elitre saldate tra loro, poiché sono privi del secondo paio di ali, quindi il loro dorso appare molto robusto, quasi come una corazza. Hanno dimensioni piuttosto grandi.

Solitamente ogni anno ne avvisto qualcuno nel mio giardino, oppure nella legnaia, luogo dove si trovano bene perchè nel legno vecchio depongono le uova.

Questo esemplare, dato la lunghezza delle antenne, potrebbe essere un maschio.

Le dimensioni sono di circa 9 cm, escluse antenne, lunghe una volta e mezza il corpo, in questo esemplare.






  
particolare al 100% dell'occhio composto e delle mandibole, che spalancano per spaventare il nemico qualora si sentano minacciati. 




Interessante lo "snodo" sferico delle antenne, praticamente sono "incastrate" perfettamente in due incavi a forma di coppa semisferica, che consentono loro di muoversi per tutto lo spazio intorno.

Particolare ingrandito  della base delle antenne.


infine, particolare dell'addome, prima che si nascondesse del tutto.


domenica 10 novembre 2013

Fotocamere, obiettivi e accessori per la fotografia naturalistica, un piccolo vademecum (parte I)

Dopo parecchi anni dedicati a tentare di fotografare animali di tutte le specie, dalle cavallette agli orsi, dai leoni ai tuffetti, mi sono accorto di quanto sia vasta la pletora di fotocamere, obiettivi, cavalletti, e ammennicoli vari che mi sono trovato a utilizzare durante tutto questo tempo.

Da qui l'idea di scrivere un articolo che vuole essere una semplice carrellata di mini-recensioni rivolte soprattutto ai non strettamente addetti ai lavori (non ai fotografi esperti e smaliziati che sanno già tutto), sul materiale che utilizzo solitamente nelle mie attività di fotografia naturalistica, dagli obiettivi ai treppiedi, dalle fotocamere agli accessori per la mimetizzazione.

Un lavoro che naturalmente sarà diviso in capitoli,  e che tratterà  del materiale utilizzato attualmente e direi di iniziare col primo:

LE FOTOCAMERE
Nota generale: si può fare fotografia naturalistica con qualunque reflex, però il fotografo deve conoscerne il funzionamento anche al buio ma soprattutto deve sapere quali sono i limiti oggettivi di utilizzo. Il fatto che io prediliga corpi pro quali le D3 o al limite semipro, come la D7100, è dovuto al fatto che le fotocamere di livello pro garantiscono robustezza estrema, resistenza agli agenti atmosferici, autofocus maggiormente performante, buffer veloci e cadenza di scatto elevate che si rivelano utili ad esempio nel ritrarre scene concitate oppure sequenze di volo. Ma soprattutto il corpo professionale si bilancia alla perfezione con i supertele che uso, e questo si traduce in un comfort di utilizzo maggiore: può sembrare strano ma se devo reggere a lungo una D7100 attaccata al 500 mm, alla fine mi stanco più che se non avessi avuto la D3s.

Infine, ricordo che ho scattato in Africa e alle isole Galapagos con una D200, anche in condizioni avverse, e non mi ha mai tradito...allora quella potevo permettermi, e ne sono rimasto sempre soddisfatto, sul piano dell'affidabilità. Questo per dire che anche con i corpi non strettamente professionali si possono "affrontare" situazioni impegnative.


D3s: 


Fotocamera progettata per lo sport e il fotogiornalismo, non strettamente per la fotografia naturalistica, è comunque molto utilizzata dai fotografi di natura, vista l'eccezionale robustezza e l'elevata cadenza di scatto. E' la mia prima scelta quando le condizioni di luce si fanno difficili. Praticamente è sempre nello zaino, pronta all'uso. Robusta, affidabile, inarrestabile, una vera "macchina da guerra". Ancora di più con questa fotocamera ogni scatto deve essere pensato come finalizzato alla stampa, il crop qui non è ammesso, anche un lieve ritaglio ci preclude la massima dimensione in stampa.  Recentemente sostituita dalla D4 nel catalogo Nikon.


 D3x:



 una fotocamera che mi lasciò sbalordito quando la provai le prime volte, secondo me qui Nikon tirò fuori un aggeggio dal futuro. Assolutamente inappuntabile a bassi ISO, fino a 800 utilizzabile tranquillamente, ma nemmeno a 1600 iso è da disprezzare. Latitudine di posa eccezionale. La raffica non è ai livelli di quella della D3s, ma dopotutto il buffer deve anche gestire un flusso di informazioni doppio. Spesso sfrutto il NEF a 12 bit, quando ho bisogno di maggior velocità.
In condizioni di luce ottimale è sempre stata lei la protagonista indiscussa delle mie sessioni fotografiche. Lo è ancora oggi, pur con l'arrivo di altri "mostri".
Si sposa benissimo con la versione "s", corpo identico e comandi quasi gli stessi, solo diversa disposizione del LV e poche altre cose, stessa batteria, stessa affidabilità, la risoluzione raddoppia, e il micromosso coi lunghi tele è costantemente in agguato. Magnifica nella macro, essendo nata come fotocamera da usare in maniera statica e in condizioni di luce controllata.
Da alcuni mesi è arrivata la D800E, eppure non mi sento di pensionarla.

D800E:  



un mostro di risoluzione (36 mpixel) in un corpo leggero e compatto. Una delle migliori DSRL in commercio attualmente. La sto usando parecchio, sento tuttavia che è una macchina che dà il meglio di sè in macro e in paesaggistica, oltre che in studio naturalmente.
Cambiano alcuni comandi (ma nulla di rivoluzionario), le batterie, gli ingombri migliorano, almeno finchè non si prende l'impugnatura aggiuntiva, in questo caso l'altezza complessiva supera di qualche mm quella delle ammiraglie.
Mette alla corda tutti gli obiettivi, di qui la necessità di adoperarla con lenti di prima fascia.

D7100: 




Esempi di scatti con D7100 e 500 AFS VR, minima distanza di messa a fuoco, 1/640 sec. f/5, iso 2000. Nessun crop.


1/1600 sec. f/4,5, iso 2500. Nessun crop.

una piacevole sorpresa, l'ultima arrivata e il ritorno al formato dx dopo la D200. L'ho comperata perchè propone 24 mpx, la stessa risoluzione della D3x, e due terzi di quella della D800E, in formato ridotto, e il tutto racchiuso in un corpo mini, eppure solido e robusto.
Faccio spesso camminate in montagna, e mi sono reso conto (o meglio, se ne è resa conto la mia colonna vertebrale), di quanto sia importante risparmiare sul peso da mettere nello zaino. Con il 300 f/4 si fotografano tranquillamente  primi piani di marmotte.
Mi consente di lasciare a casa il TC e la resa ad alti ISO è rispettabile, sebbene non sia un requisito fondamentale. Abbinata al 300 AFS F/4 forma un complesso compatto, maneggevole, leggero, se si vuole aggiungere un TC 14 arriviamo a gestire una focale di 300*1,5*1,4 = 630 mm F/5,6.
Richiede ottiche di altissimo livello, come la D800 e la D3x. Micromosso sempre in agguato.
La batteria e il carica batterie sono gli stessi della D800E.

Nota sulle batterie: quattro fotocamere, solo due batterie diverse, non male dopotutto.