lunedì 16 marzo 2020

I Picchi, appunti su come fotografarli.



Tutto il pippone che segue si basa sulla mia esperienza personale, e non ho intenzione di assurgere al ruolo di depositario di verità assolute, ma voglio solo offrire un compendio di conoscenze maturate in anni e anni di appostamenti, di prove, di errori, di innumerevoli incazzature, di tante foto perse, di decine di migliaia di foto scattate, di qualche buona foto ottenuta che ripaga gli sforzi fatti.

Non sono un ornitologo, quindi non conosco al 100% il comportamento delle specie, nè la loro complessa biologia, quello che so l'ho appreso non tanto sui libri, quanto sul campo, o meglio nel bosco...

Quello che segue NON è indirizzato a chi è già esperto, ma ai neofiti del genere, per tutti gli altri può rivelarsi una piacevole lettura.

Dimenticatevi di approcciarvi al vostro soggetto se non siete esperti, non arrecate disturbo o fastidio in alcun modo, non fotografate e non avvicinatevi nemmeno ai siti di nidificazione, ma accontentatevi di osservare col binocolo in questi casi.
Va bene, ma allora come si fa a fotografare un picchio?

Beh, io ho individuato tre vie, che si applicano a tante, tantissime specie ornitologiche :

Soluzione 1: andare a zonzo per i boschi senza copertura alcuna sperando di beccare qualcosa (soluzione piuttosto avventurosa e molto basata sulla fortuna e che non mi sento di consigliare se si vogliono ottenere buone immagini).

Senza pretese, una passeggiata nel bosco con un 300 mm f/4 e 1,4 x, D3s, combinazione snella per le uscite disimpegnate. Il massimo che riesco a ottenere andando semplicemente a zonzo. Ma ovviamente in questo caso lo scopo non era il fotografare.

Soluzione 2: fare le cose con un pochino più di metodo.

Per prima cosa armarsi di un buon binocolo; non mi stancherò mai di ripetere che per il fotografo naturalista il primo strumento di cui dotarsi è il binocolo (un 10 x 50 andrà benissimo), dopodichè occorrerà individuare un albero frequentato dai nostri pennuti:




a questo punto occorre posizionare un capanno mobile, oppure costruirne uno fisso con materiali di fortuna reperiti in loco (se il terreno è vostro, come nel mio caso, è tutto molto più facile), e lasciarlo lì per un po' di giorni, perchè i nostri amici si abituino alla sua presenza. Dopodichè iniziare a osservare e scattare.

Picchio verde, a km.0.


Con sfondo autunnale, 500 mm +1,4x, fotocamera dx (D500).



Con sfondo invernale, 500 mm +1,4x, D850. 




Un posatoio inusuale per il Picchio verde...500 mm e 1,4x su Nikon D3s, distanza tra gli 8 e i 10 metri.


Nota importante! Non so da altre parti, ma qui i picchi sono estremamente diffidenti, e basta un movimento minimo dell'obiettivo che spunta dal capanno per farli fuggire a tutta velocità. 
Evidentemente temono l'uomo, dalle mie osservazioni sembrerebbe che, come per altre specie, col freddo, la neve e quindi una maggiore fame siano più "accomodanti".

Soluzione 3: andare nei capanni a pagamento, ce ne sono in tutta Italia e in tutta Europa, pagate la vostra quota giornaliera, vi accomodate e avrete la quasi certezza di fare migliaia e migliaia di foto al vostro soggetto preferito (e anche a tanti altri...). Costa sicuramente di più. Ma il risultato è garantito. Non dovrete monitorare alcuna zona, non dovrete cercare nessun albero, non dovrete montare nessun capanno, non dovrete fare levatacce e trascorrere ore e ore seduti in posizione scomoda, con la schiena che dopo un po' vi farà male, a  o s s e r v a r e  s p e s s o   i l  n u l l a
Io ho frequentato ogni tanto questi capanni, ma solo all'estero (nel Nord Europa per la precisione), e lo faccio perchè è l'unico modo per poter osservare specie che dalle mie parti non ci sono. 


Picchio cenerino che fa le linguacce, 500 mm, full frame. Polonia.


 Picchio rosso mezzano che fruga nel tronco, 500 mm, full frame. Polonia.


 La Tempesta perfetta...70/200 con 1.4 x, Nikon D850. Polonia.


Oltre al fatto che, naturalmente, in ogni caso si riprendono animali liberi, che possono andare e venire a loro piacimento (sebbene attirati con del cibo), nel caso di capanni molto ben organizzati si possono ottenere foto più "belle", più perfettine, con sfondi impeccabili e con posatoi molto scenografici.
Se ci si arrangia da soli si otterranno foto più "sudate", meno facili da ottenere, con minore effetto wow! ma soprattutto avrete un maggior grado di soddisfazione personale, nel senso che guadagnarsi la pagnotta da soli alla fine paga sempre.

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