domenica 22 settembre 2019

Nikkor 28 mm f/1.4 AFD ASPH. e Nikkor 28 mm f/1.4 AFS E G N ASPH. L'incontro del secolo.


Esistono obiettivi buoni, ottimi, superlativi.
Ed esistono "leggende".
Come il Nikkor 28 mm f/1.4 AFD ASPH...







Lo avevo comparato qui,
http://brunomora.blogspot.com/2014/02/nikkor-28-mm-f14-afd-asph-e-nikkor-24.html
con il 24 millimetri, sempre Nikon, di pari apertura massima.

Sono sincero: quando scrissi queste righe mai avrei pensato che Nikon avrebbe tirato fuori un altro 28 mm 1,4.

Pensavo che a volte gli obiettivi leggendari vanno lasciati soli, unici nella loro irripetibilità.
Guai a toccare certi equilibri, insomma.

Paragonai quindi tra loro il 24 e il 28, commettendo anche un errore madornale in partenza (mai comparare lunghezze focali diverse), ma pur essendone consapevole, volli ugualmente fare questo confronto.

Adesso però le cose sono cambiate: Nikon ha estratto dal cilindro il vero erede del 28 AFD asferico, di quel "vecchio" AFD che con la sua lente molata "a mano" in chissà quali oscuri laboratori, da chissà quali artigiani abilissimi, ha ancora oggi, tra gli appassionati di ottiche fotografiche, un posto d'onore.

I tempi cambiano e mutano velocemente, il vecchio AFD uscì nel 1993, dopo vent'anni di pausa dall'introduzione del 28 mm f/2 AIS, e nel 2017, cioè dopo altri 24 anni, la casa giallonera tira fori dal cilindro il Nikkor 28 mm f/1.4 AFS E G N ASPH a diaframma elettromagnetico.
Decisi che avrei avuto questo obiettivo tra le mani e finalmente eccolo qua.
In tutto il suo splendore..made in Japan.

Da qui la decisione di comparare tra loro i due 28 mm di pari apertura, per vedere chi dei due la vince.









 Ia parte: considerazioni generali 
 I dati a confronto
 
28 mm AFD ASPHERICAL 
MADE IN JAPAN

Schema ottico: 11 elementi in 8 gruppi
Apertura max.: f/1.4
Angolo d'immagine: 74° 
Numero lamelle diaframma: 9
Distanza di messa a fuoco minima: 0,35 m.
Massimo rapporto di riproduzione: 0,17x
Dimensione attacco filtri: 72 mm.
Paraluce: HK-7 (in metallo, con vite di serraggio)
Peso: 520 g.

28 mm AFS E G N ASPHERICAL

MADE IN JAPAN
Schema ottico: 14 elementi in 11 gruppi
Apertura max.: f/1.4
Angolo d'immagine: 75° 
Numero lamelle diaframma: 9
Distanza di messa a fuoco minima: 0,28 m.
Massimo rapporto di riproduzione: 0,17x
Dimensione attacco filtri: 77 mm.
Paraluce:HB-83, a baionetta (made in China)
Peso: 645 g.







Le foto di comparazione ci suggeriscono un importante aspetto: che il nuovo AFS è sì più grosso del predecessore, ma non tanto più grosso, è più pesante sì, ma non così tanto.


IIa parte: i confronti.
La nitidezza

  • Ho scattato su treppiede, con messa a fuoco manuale tramite Live View, e scatto con la funzione touch sullo schermo, che la Nikon D850 possiede.

    Fotocamera utilizzata la D850, a iso 64. I NEF sono stati aperti con Adobe Lightroom Classic CC, e convertiti in jpeg a 2500 pixel/lato lungo.
  • In ogni coppia di foto, la prima del "vecchio" AFD, la seconda del "nuovo".

Questo il soggetto inquadrato:


Pronti via, vediamo cosa succede alla massima apertura di f/1,4, crop al centro:

AF D f/1,4


AF E f/1,4


Già alla massima apertura si nota una maggiore incisione del nuovo.

Chiudiamo di un diaframma e vediamo cosa succede:

 AF D  f/2

AF E   f/2


Ancora vantaggio del nuovo, che denota un maggiore incisività dei dettagli ( ad esempio le travature della porticina in legno centrale sono maggiormente definite). 
Chi legge tenga conto che comunque stiamo parlando di microdettagli e che comunque le immagini che vedete sono già esse dei crop spinti.

Saltiamo direttamente a  f/4:



AF D  f/4



AF E  f/4

Anche qui, il nuovo mantiene il vantaggio.

Proseguiamo con lo stesso dettaglio a f/5,6...

AF D  f/5,6

 AF E  f/5,6


Anche se le differenze si fanno meno marcate, è comunque possibile notare una leggera supremazia del nuovo 28.  Mi fermo qui perchè adesso esaminiamo il comportamento ai bordi. Ma per non annoiare troppo mi limiterò a proporre solo due coppie di crop ai primi due diaframmi.

 AF D  f/1,4


   

AF E  f/1,4

  
AFD  f/2,8

 AF E  f/2,8
Mi sembra piuttosto chiaro che anche ai bordi il nuovo AF E mantiene una prestazione più che ottima mentre il "nonno" proprio non ce la fa.

 III. a PARTE: Lo sfuocato

Parlare di sfuocato su un grandangolare potrebbe sembrare bizzarro, ma siccome parliamo di mostri che aprono a 1,4 ha un senso secondo me confrontarli anche su questa caratteristica. Qui si va ancora più sul soggettivo, ma eccovi un piccolo confronto, nel quale ho limitato la scelta ai primi due  diaframmi.


A TUTTA APERTURA:

 AF D 




AF E 



                       AF D                                                                                                 AF E
















Sono differenze minime, ma forse un leggero "nervosismo" nello sfocato dell' AFD è avvertibile, secondo me (osservate le gambe del robot a sinistra...). Tralascio ulteriori impressioni, ognuno le tragga da sè.








E CHIUSO DI UN DIAFRAMMA:

 AF D

     AF E







IV.a parte: Aberrazioni.

28 f/1,4 AFD, ISO 160, 1/40 sec. a f/1.4, mano libera.

28 F/1,4 AF E, dati di scatto come sopra.



 Il 28 AF E dimostra che lo sforzo progettuale di contenere le aberrazioni di coma




Le stesse considerazioni si possono fare per la porzione più periferica del frame, dove il nuovo sbaraglia il vecchio.


Mi fermo qui, ma, anche se non certamente esaustivo, questo test "fatto in casa" è in grado di fornire alcune conclusioni...
  • Costruzione: ....qui si va a sensazione perchè non ti sei mica messo lì a smontarli :-) ...vince la Leggenda, non saprei dire se sia più robusto (le moderne plastiche sono ottimi materiali), ma l’impressione tattile è migliore. Il 28 AFS E sfoggia una guarnizione in gomma a tenuta di polvere attorno alla baionetta d’innesto. Una nota di biasimo per quanto riguarda il 28 AFD sull’anello di commutazione AF/MF che si crepa dopo un certo numero di cicli  di rotazione e che rappresenta un problema che affliggeva anche altre ottiche della serie AFD (80-200 f 2.8, 200 micro). Controllatela bene se ve ne capita uno sotto mano. Marco Cavina in un suo articolo riporta che la riparazione è costosa e difficile da eseguire e non darebbe garanzie di tenuta. Io l’ho fatto sostituire con successo da Bames per 140 euro. La riparazione non è nemmeno onerosa, per un'ottica da oltre 1500 euro.
  • Nitidezza: ai primi quattro diaframmi vince il Campione. Da f5,6 in poi si equivalgono secondo me (ma ha un senso utilizzarli oltre tale diaframma?).
  • Pesi e ingombri: un po' più ( ma nemmeno troppo) pesante e ingombrante il nuovo. Entrambi risultano molto bilanciati e comodi nell'uso su fotocamera tipo D8xx.  
  • Velocità autofocus, il motore AFS del nuovo batte senza tanti problemi il vecchio AFD, lento e macchinoso rispetto ahli standard odierni, e anche in luce scarsissima mette a fuoco senza tentennamenti.
  • Prezzi: il 28 AFD è divenuto oggetto di culto e spunta quotazioni folli (sui 1500 euro e più dopo essere arrivato alcuni anni fa addirittura a 3000), il 28 nuovo viaggia sui 2200 euro Nital.
INFINE....
considero il 28 mm f/1.4 AFS E G  la migliore realizzazione di Nikon degli ultimi anni, insieme ad altri due mostri come il 70/200 f2,8 FL e l'ancora più incredibile 105 f1,4 , tre lenti che consentono di costruirsi un corredo fantasmagorico, ad un prezzo che sicuramente sarà impegnativo, così come sono impegnative queste focali e queste aperture di diaframmi...per chi sarà capace di servirsene. Per i più, esistono alternative senza dubbio più abbordabili ma anche meno affascinanti.
E concludo affermando che il vecchio AFD, che esce sconfitto sul piano della nitidezza, del contenimento delle aberrazioni, continua a dire la sua laddove l'utilizzatore ricerchi una plasticità, una "voluta" imperfezione, un insieme di prestazioni più "umane" che oggi le moderne lenti, sempre più perfette, secche, taglienti, ci stanno facendo dimenticare.