sabato 22 novembre 2014

Ciao Chicca...

Te ne sei andata piano piano, senza fare rumore, guardandomi con quei tuoi occhi profondi e sofferenti.
Addio ora sei con Mamma e Papà. 
Ti porteranno loro a passeggio nei viali del Paradiso.




domenica 2 novembre 2014

Cavaliere vs. Falco di Palude



Una scena di comportamento animale ripresa questa tarda primavera. Secondo me ha un certo interesse. Ha dormito per un po' nei miei archivi, non sapevo se proporla o meno, boh, vediamo che ne dite.

Allora, capita che il Falco di palude sbuchi all'improvviso da dietro gli alberi...



...e inizi la sua perlustrazione del territorio in cerca di prede...



...si dà il caso che qui nidifichi il Cavaliere d'Italia, che oltre a essere dannatamente territoriale, è anche permaloso e battagliero di suo. Il nostro si leva in volo e intercetta la minaccia, tallonandola da presso...



 ...fino a farlo desistere...






Anche stavolta i piccoli sono salvi!

 (D3s, 500 mm AFS VR, moltiplicatore di focale TC 14 EII, f/8, ISO 1000, da appostamento mimetizzato, treppiede).

giovedì 30 ottobre 2014

Colori di Langa

Naturalmente non potevano mancare i fantastici colori di questa terra. Anche queste sono state scattate nei medesimi luoghi.








Nebbie autunnali in Langa


Da poco la Langa ed il Monferrato sono entrati a fare parte del Patrimonio dell'Umanità dell'UNESCO.
Scampoli di paesaggi scattati tra La Morra e Barolo.















martedì 14 ottobre 2014

Oslo, capitale vichinga (parte II)



Nella penisola di BygdØy, oggi quartiere residenziale, sorgono i musei più importanti, fra cui il più famoso e visitato di tutti, quello delle tre navi vichinghe, il Vikingskipshuset.




L'imponente Oseberg


Ciò che resta della Tune, sullo sfondo la Gokstad


Sempre a BygdØy, nel vasto Norsk Folkemuseum si può ammirare la bellissima chiesa in legno costruita a Gol intorno al 1200 e spostata a BygdØy nel 1885.




Nel Norsk Folkemuseum si possono ammirare interi quartieri smontati, trasportati qui e ricostruiti come erano.






Usciti dal Museo all'aperto ci si dirige verso il Frammmuseet, costruito intorno allo scafo della nave Fram, l'omonimo museo, accanto a quello Marittimo.



La più resistente nave costruita all'epoca, varata nel 1892, la sua peculiarità era data dalla forma dello scafo a uovo, che le permetteva di scivolare sopra i ghiacci, per poi frantumarli col suo peso. Con Roald Amudsen al suo comando, arrivò a pochi gradi dal Polo Nord, per poi giungere per primo al Polo Sud, nel 1911.

 Non solo si può salire sul ponte della nave,


Ma si può scendere anche al suo interno, osservare le claustrofobiche cabine,


la cucina di bordo,



e poteva mancare la sala macchine? 



Dopo una giornata trascorsa a BygdØy, riprendiamo il battello che in pochi minuti ci riporta nel centro. Da bordo osservo L'Astrup Fearnley Museet, il museo di arte moderna progettato dal nostro Renzo Piano, le cui strutture in legno vetro e acciaio si fondono mirabilmente con l'architettura della città.











Una veduta notturna del quartiere moderno, la città giovane, dinamica, piena di locali, frequentati da giovani e meno giovani, pieni di vita e allegria, specialmente la sera.

La mattina del terzo giorno ci incamminiamo verso il Den Norske Opera & Ballett, il Teatro di Oslo.

Una costruzione avveniristica, che sorge sulle sponde del fiordo, e caratterizzata da linee ardite e forme acute e slanciate.

Anche se d’inverno col ghiaccio è ancora più appariscente, anche nella bella stagione fa la sua figura.

I norvegesi vi si recano anche per prendere il sole durante le giornate estive  e primaverili.



L'interno della Opera House



E' sotto una leggera ma insistente pioggerella che raggingiamo a piedi il Parco di Vigeland, Un luogo particolare, strano, parco, giardino pubblico, museo all'aperto, esposizione di opere d'arte.








Non possiamo mancare una  visita al Museo Nazionale, dove rimaniamo estasiati davanti alle opere di Picasso, Monet, Manet, Cezanne, Munch. Io rimango dieci minuti buoni seduto davanti all'Urlo, ne assaporo ogni curva, ogni pennellata. E' strettamente vietato fotografare in questa particolare sala, che conserva molte delle opere del tormentato artista, ma non avrei mai scattato la foto, non me ne sarei sentito degno.

In una delle altre sale, fotografo questa tela del pittore Erik Werenskiold, dal titolo Peasant Burial. Mi ha impressionato l'estremo realismo del dipinto, sembra una fotografia, il mio scatto non rende assolutamente l'idea. Ma io ne sono rimasto folgorato.

 





Bene, spero con questa carrellata di immagini e commenti di avervi condotti virtualmente in un giro per una delle capitali più moderne intriganti e funzionali d'Europa.

domenica 21 settembre 2014

Oslo, capitale vichinga. (parte I)

Veduta della città dai bastioni dell'Akershus Slot

Oslo, il significato della parola è ancora non del tutto chiaro, si pensa che derivi dalle parole Ås "divinità", e lo, "pascolo", quindi il pascolo degli dei.


Arriviamo nella capitale norvegese che è ormai pomeriggio tardo, ma non possiamo rinunciare a una passeggiata con il crepuscolo incombente, anche solo per farci una prima, superficiale idea di cosa ci potrà riservare la città nei prossimi giorni.
Ci incamminiamo quindi verso il Palazzo Reale, Kongelige Slot.


Basta poi seguire la via principale, la Karl Johans Gate,



per imbattersi in una serie di edifici e monumenti che costituiscono il cuore del centro storico, dal Palazzo dell’Università,


a una serie di incantevoli, antiche piazze, 




Passando davanti al Municipio (Rådus), dove ogni anno avviene la consegna del premio Noble per la pace.


Costeggiando il mare lungo l'Oslofjiord,



Fino ad arrivare in vista della fortezza dell' Akershus, eretta sul finire del XIII sec.


Il mattino dopo, una giornata soleggiata, col cielo solcato da numerose ma pittoresche nuvole, passiamo accanto al porto, da dove partono le numerose navi dirette a crociere ed escursioni.





Al porto, dal produttore al consumatore.

Saliamo sulle strutture difensive della Akershus...

 Da dove si domina la città.

Oslo ha avuto una vita travagliata, come quasi tutte le capitali europee. Distrutta da un incendio nel 1624 e ricostruita in una nuova posizione sulla baia vicino alla Fortezza da re Cristiano IV il quale diede il suo nome alla città: Christiania (in un secondo momento la città fu chiamata Kristiania). 
L'uso del nome originale Oslo fu ripristinato solo nel 1925.
(Fonte: Wikipedia)



...continua....







Nota tecnica: le fotografie di questo articolo sono state scattate con DSLR Nikon D800E e 24/70 f2,8 AFS G, 17/35 f2,8 AFS e 50 f1,2 AIS.