giovedì 5 gennaio 2017

Madeira, l'isola dell'eterna Primavera.


Prendete un'isola un po' più grande dell'Isola D'Elba, forse il doppio, di origine vulcanica, buttata in mezzo all'Atlantico settentrionale a cinquecento chilometri dalle coste africane.
Ricopritela di vegetazione sfrenata, foltissima, datele un manto di colore verde come quello d'Irlanda, disseminatela di fiori di mille tipi, di piante e di arbusti sconosciuti a noi occidentali, popolatela di uccelli variopinti e sfuggevoli, donatele un clima eternamente primaverile, che solo in estate raggiunge picchi notevoli di caldo ma che per il resto dell'anno è sempre in fiore.
Circondatela di un profondissimo oceano blu, a volte tendente al plumbeo, dove nuotano balene delfini e una quantità di pesci inimmaginabile.
Riempitela di gente tranquilla, cordiale, posata, rilassata, e a chi è appassionato di calcio sappia che vi è pure nato Cristiano Ronaldo...
Ho detto abbastanza? Macchè, non vi ho nemmeno dato un'idea pallida pallida.
Fate una cosa, se avete voglia guardate le foto che seguono (molte scattate con la febbre mannaggia la sfortuna...), ma poi andateci, è un bellissimo regalo che potete farvi.

Buona visione, per intanto...

Funchal, decorazioni natalizie lungo mare...

Funchal, la Zona Velha..Capela do Corpo Santo.



Il Projecto Arte Portas Abertas incoraggia a ritisti e creativi locali ad abbellire le vecchie porte delle abitazioni della Zona Velha con affreschi e pitture. Così passeggiando si possono notare i risultati dell'iniziativa.









Quella che io ho battezzato "La casa delle inquietanti presenze", non è altro che un'antica dimora signorile abbandonata all'incuria e al passare del tempo. Ne ignoro la storia, che mi sarebbe peraltro piaciuto approfondire, ma sicuramente quei muri trasudano di vita, di emozioni, di esistenze passate...quante vite vissute , quanti pianti, quante risa di bambini, quanta gioia, quanta tristezza...



Funchal, vista della piccola fortezza detta Fortaleza de Santiago, risalente alla prima metà del XVII secolo, quando Funchal era minacciata dai pirati.


Danze tipiche locali nel centro di Funchal.


Da Funchal ci spostiamo lungo la costa...


 Ponta de Sao Lourenço al tramonto....



 La costa Nord, piuttosto aspra, vista da Ponta do Pargo.


Cabo Girao, e la piattaforma trasparente sospesa sulle scogliere, le seconde del mondo per altezza, o almeno così dicono....mah io ne ho viste di scogliere a picco e non saprei, di certo queste sono parecchio impressionanti.

580 metri sotto c'è la spiaggia!!!

 Da Cabo Girao lo sguardo spazia su Machico, la seconda città dell'isola e un tempo Capitale.


Flora e fauna:

 La bellissima Strelitzia, che qui cresce spontanea.


 Il Fiorrancino di Madeira, specie endemica del'isola, e anche unica specie che ho potuto osservare, ma fotografarlo è stata un'impresa, piccolissimo, per chi non ha mai visto un fiorrancino nostrano dico solo che è grande la metà circa di un passerotto, non contento di essere piccolissimo si muove in modo frenetico e si muove in mezzo a una fitta vegetazione, una trentina di scatti e questo è l'unico "passabile"...

 E questa sarebbe la "fitta vegetazione"...


 Le "levadas" sono antichi canali di irrigazione che si snodano per chilometri in mezzo alla foresta e portano l'acqua alle coltivazioni. Lungo di esse si snodano dei sentieri percorribili a piedi, e una sana camminata è d'obbligo, peccato che le mie condizioni post-febbre non mi abbiano consentito molto di più.




Siamo sulla costa nord...
 Le Piscine naturali di Porto Moniz.

Gli scogli davanti a Porto Moniz.

E infine, continuando in senso orario, l'ultima meta del nostro viaggio.
Ponta de Sao Lourenço.






 Ponta de Sao Lourenço, unione di sette scatti.

 Dalla cima di Pico do Arieiro (1818 m.), panoramica di quattro scatti.

Nota fotografica:
stavolta non mi sono abbuffato di foto, le condizioni fisiche non eccezionali mi hanno costretto a poca attività di ripresa, ma mi sono rilassato il più possibile e ho preso un po' le giornate come venivano, senza pianificare le uscite come in altre occasioni. 
Ne è risultato che le foto sopra sono state realizzate tutte col 24/70, il 15/30 Tamron e il 70/200, il fiorrancino col 300 f/4 che si è dimostrato per l'ennesima volta campione di leggerezza e portabilità sul campo.



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