sabato 10 maggio 2014

Galapagos. Le isole di Darwin.




Su queste isole è stato scritto praticamente tutto, pertanto questo mio resoconto le descriverà dal punto di vista fotografico, cercando di fornire informazioni pratiche di ripresa e descrivendo come il sottoscritto ha cercato di immortalare quello che si è trovato di fronte.
Innanzitutto, qui, forse più che in ogni altro luogo al mondo, si possono fotografare animali selvatici senza necessariamente doversi armare di enormi tele da trasportare faticosamente sul campo, ma in molti casi uno zoom tele come 80-200 o 70-200, 70-300 possono essere sufficienti per la maggior parte delle riprese.
Io raccomando nei limiti delle proprie possibilità, un buon 300 mm focale fissa ( non necessariamente un 2,8 anche l'f4 risulterà eccellente data l'ampia disponibilità di luce), col quale (f 2,8) ho realizzato la maggior parte delle foto di questo articolo. Se si vogliono riprendere uccelli in volo o in picchiata nel mare, bisognerà dotarsi di un 500 mm. ma dato che le escursioni si snodano lungo sentieri predisposti risulta frequentissimo osservare animali a pochi metri ( a volte pochi cm) di distanza.

Suddividerò questo articolo in brevi capitoli aventi per titolo il nome di una specie particolarmente diffusa.

1) I RETTILI: LE IGUANE.

Si dividono in due grandi gruppi: marine e terrestri.
Più piccole snelle e di colore brunonerastro le prime, molto più grandi, tozze e di colori caldi le seconde.
Chi ha la ventura di recarsi nell'arcipelago che affascinò C.Darwin, coltiva grandi aspettative in termini di avvistamenti di specie animali.
Su queste isole è praticamente matematico imbattersi in decine e decine di specie differenti, senza nemmeno uscire (peraltro vietatissimo!!!) dai sentieri predisposti dai guardiaparco che, inutile dirlo, sono severissimi (sulle isole è perfino, e fortunatamente, vietato fumare).

Se l'animale simbolo dell'arcipelago ecuadoriano è sicuramente la tartaruga, l' iguana è però l'animale più curioso e sul quale si accentra l'attenzione dei visitatori; ne esistono poche varietà, tutte abbastanza facilmente individuabili e tranquillamente fotografabili anche senza l'uso di grossi e pesanti teleobiettivi.

Vediamone le principali varietà:
1) Iguana terrestre: ve ne sono due, Conolophus subcristatus e Conolophus Pallidus. Quest'ultima la si trova solo sull'isola di Santa Fe'.

A differenza delle iguane marine le terrestri raggiungono dimensioni maggiori (lunghezza oltre il metro e peso che raggiunge e supera i 13 chilogrammi), hanno una colorazione che va dal giallo bruno al marroncino chiaro. Sono essenzialmente vegetariane e si nutrono di frutti di cactus integrando la dieta con altre piante e insetti.
Uno scatto che ritrae il primo tipo, Conolophus subcristatus:

300 AF F2.8 su D200, 1/60 sec., f8, 100 ISO, cavalletto.

Ed ecco il Conolophus Pallidus, ripreso con 80-200 afd.









2) Iguana marina (Amblyrhynchus cristatus ) di dimensioni molto contenute rispetto alle sue cugine terrestri, il suo colore ? bruno molto scuro tendente al nerastro.
riporto una frase che Darwin scrisse nei suoi diari:

"The rocks on the coast abounded with great black lizards, between three and four feet long;It is a hideous-looking creature, of a dirty black colour, stupid, and sluggish in its movements "(Darwin, 1845).
Si nutre quasi esclusivamente di alghe, e la densità di popolazione rasenta le 3000 unità per chilometro di costa.


D200, 300 AFD f2,8 su treppiede.


2) GLI UCCELLI
Il falco delle Galapagos (Buteo galapagoensis) è rimasto per oltre un'ora appollaiato su queste rocce, l'ho ripreso col 300 mm non duplicato, riuscendo ad avvicinarmi davvero molto senza che il soggetto si scomponesse più di tanto. Per la cronaca, siamo passati oltre e mi sono voltato più volte….era sempre lì. In serata leggendo in cabina la mia guida appresi che..."where they occur, these birds will come and investigate visitors, often approaching within a few yards" .




Questo esemplare di Yaboa (Nycticorax violaceus) sembrava piuttosto tranquillo e non offriva spunti interessanti che andassero al di là di una buona foto documentaria, fino a quando ha aperto le ali e si è esibito in questa specie di parata; il 70-200 era troppo lungo e non potevo indietreggiare altrimenti sarei caduto nel vallone lungo il cui crinale si snodava il sentiero, per cui scusate se non posso dare "aria" intorno al soggetto.



La sula zampe azzurre, Sula nebouxi, accudiva i suoi pulcini implumi a pochissimi metri da me, e non sembrava darsi troppo pensiero. Naturalmente ho badato a non disturbarla, comunque non c'è stato bisogno di scomodare il 300, è bastato il 70-200 a mano libera.








Quest'altra aveva invece un pullo più grandicello, già ricoperto di piumini.
 


Sula zampe rosse (Sula sula).



 
e particolare ripreso con 300 f2,8

 
Tortora delle Galapagos (Zenaida galapagoensis), facilmente riconoscibile dal cerchio color azzurro intenso intorno all’occhio, D200 e 300 mm f/2.8.



 
3) I MAMMIFERI: LE FOCHE.
Vi è una e una sola spiaggia in tutto l'arcipelago protetto dove è consentito fare il bagno. E il bagno lo fai in compagnia delle foche che ondeggiano goffamente sulla sabbia a pochissimi metri dai bagnanti.
Ho ripreso questo esemplare giovane con l' 80-200 a 200 mm di focale, 1/125 sec. f5,6 ISO 100.



 
E quest'altro durante l'allattamento con il 300 mm:
 
Simpaticissimi e capaci di buffe espressioni



  4) I RETTILI: LE TARTARUGHE , Geochelone elephantopus (Galapago in spagnolo)
Qui non c'è davvero molto da aggiungere, sono considerate l'animale simbolo dell'arcipelago.

"These huge reptiles, surrounded by the black lava, the leafless shrubs and large cacti, seemed to my fancy like some antediluvian animals - Darwin, 1845"



 




"The Old George", età indefinita, vive senza una compagna e tutti i tentativi di farlo accoppiare hanno avuto esito fallimentare.


 
Un Paradiso, forse l'Ultimo dei Paradisi, Patrimonio dell'Umanità, minacciato purtroppo da recenti catastrofi ambientali, e anche da un numero di visitatori che incrementa anno dopo anno (il governo Ecuadoregno vi vede una inesauribile fonte di reddito) che consiglio spassionatamente a tutti gli appassionati foto naturalisti (e non...).


 
Nota bibliografica: GALAPAGOS - A natural history (in lingua inglese)
revised and expanded edition
Michael H.Jackson
University Of Calgary Press







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