Senza compromessi; questa la sensazione che avevo provato aprendo la valigia, enorme, che conteneva il supertele per eccellenza, quel 600 mm di focale, apertura f/4, che rappresenta il sogno di ogni fotonaturalista, e la scelta definitiva di alcuni.
Si tratta di un'ottica difficile da gestire, che richiede applicazione, pena frustrazioni e arrabbiature, per questo ho deciso di impostare questa recensione evitando di elencare dati tecnici, che trovate facilmente su molti siti, e ho dato la preferenza a immagini scattate sul campo indicando in quali circostanza sono state scattate, gli accorgimenti che ho usato, gli errori più comuni che si possono evitare.
Le seguenti immagini sono fotogrammi interi, senza ritagli, eventuali crop sono riportati sotto.
D800E, 1/320 sec, f/5,6, ISO 800 (una delle prime foto di prova), il germano femmina era lenta e tranquilla, ma dà l'idea del tipo di dettaglio che se ne può tirare fuori, specie se in accoppiata con un sensore ad alta densità di pixel.
crop:
Svasso con preda (persico), anche qui usato senza moltiplicatori, D3x, 1/1600 sec., f/4, iso 250.
Con l'utilizzo sempre più massiccio del FF, la mia configurazione base prevedeva in principio l'utilizzo pressoché costante del TC14EII, che si comporta davvero molto bene col 600, di seguito alcuni esempi.
In questi ultimi tempi ho un po' rivisto le mie posizioni sulll'argomento, dopo aver confrontato tra loro stampe di scatti eseguiti con e senza moltiplicatore montato (questi ultimi croppati in post produzione) devo dire che il degrado, pur leggero, sul piano della nitidezza introdotto dal moltiplicatore esiste ed è apprezzabile a occhio su stampe grandi.
Tuffetto, D800E, TC14EII, 1/1600 sec, f/6,3, ISO 800 VR OFF
Libellula, D800E, TC14EII, 1/500 sec, f/8, ISO 800, leggero crop compositivo.VR OFF
Cormorano, D800E, TC14EII, 1/4000 sec, f/6,3, ISO 800
Pullo di Sterna. D800E, 1/320 sec, f/6,3, ISO 160. VR OFF, in appoggio su bean bag. (per fortuna i piccoli di sterna si sono spostati in mezzo a queste ninfee, così da regalare un accostamento delicato tra mondo vegetale e animale)
D800E, TC14EII, 1/1000 sec, f/6,3, ISO 500.VR OFF, bean bag. (I cavalieri d'Italia sono molto territoriali, ogni coppia ha il suo spazio che difende anche dagli altri individui della stessa specie, qui una baruffa tra maschi).
D800E, TC14EII, 1/1250 sec, f/6,3, ISO 800.VR OFF, bean bag.
(Femmina di Falco di palude, una volta agganciato è bastato seguirlo per tutto il tempo, riprendendo una interessante sequenza di volo)
D800E, TC14EII, 1/400 sec, f/5,6, ISO 800, bean bag.
(Ghiandaia marina, ripresa dall'auto con rete mimetica davanti al finestrino)
D3X, 1/160 sec, f/5, ISO 200, beanbag, da capanno.
(Cure di Mamma Folaga, il tempo piuttosto lento ha fatto sì che il capo del pullo sia leggermente mosso)
uno dei miei rari tentativi di riprendere libellule in volo, D3X, 1/500 sec, f/6,3, ISO 200.
(ero appoggiato sul bean bag, ho sfruttato il momento di volo stazionario, peccato che l'insetto era era girato dall'altra parte e io non potevo cambiare posizione perchè ero nel capanno)
crop:
E' sempre molto difficile coniugare tra loro la sensibilità ISO, i tempi che devono essere sufficientemente veloci, il valore di diaframma. Io tendo sempre, retaggio di quando scattavo con pellicola, a non esagerare con gli ISO, soprattutto con la D3x, fotocamera che non esito tutt'ora a definire straordinaria, ma che ha un tallone d'Achille proprio nella sensibilità, pur avendola usata con soddisfazione oltre gli 800 ISO, di solito non vado mai oltre tale valore, se posso mi tengo entro i 500-640.
Quando non voglio avere problemi di "rumore", vado di D3s o D800E, con la prima di queste due semplicemente fantastica fino a 6400 ISO e oltre, in certi casi.
Alla fine, una delle regole che cerco sempre di seguire è: fare tutto il possibile per scattare sempre nelle ore migliori, con la luce migliore, quando la luce è ottimale, si possono usare bassi ISO, e tempi veloci, e immortalare un cormorano in volo non è un problema:
D7100, 1/2000 sec, f/4, ISO 320, bean bag
L'uso con il formato dx.
Da quando ho affiancato la D7100 alle fotocamere FX, spesso mi ritrovo ad usare il 600 mm con questa fotocamera, lasciando da parte in genere, il moltiplicatore di focale. Il fattore di moltiplicazione 1.5x dei sensori DX ci consente di godere di un angolo di campo pari a quello di un 900 mm, anche se naturalmente il rischio micromosso è ancora maggiore e occorre alzare i tempi di sicurezza.
Mi sono ritrovato a dover indietreggiare nel capanno per riuscire a farci stare questa sterna:
E in questa occasione, ho ripreso con tranquillità dal davanzale di casa
questo picchio rosso maggiore che si faceva i fatti suoi a 20 metri, D7100, 1/320 sec, f/4, ISO 800.VR OFF.
Il VR:
Ho ripreso questo gruppo di cicogne in spostamento in mezzo alla campagna vicino a un cascinale, le ho viste dall'auto e sono ritornato indietro, sono sceso e sono andato loro incontro, c'era moltissima luce, ho scattato parecchio a diaframmi molto chiusi, fidandomi del VR.
D3s, TC14EII, 1/320 sec, f/11, ISO 500, VR ON, mano libera.
(taglio panoramico)
Un corvide ripreso a mano libera, VR normal, 1/400 sec., f/4, ISO 400, con D3x. Appena schiarito le ombre con COne.
Come si comporta a lunghissime distanze?
Si sa che gli strati d'aria fra noi e il soggetto che vogliamo riprendere sono in grado di ammazzare la resa di qualsiasi lente, e non ci si può fare nulla.
Io a distanze siderali non scatto praticamente mai, se non a fini puramente documentativi, e a questo proposito metto qui di seguito due esempi, con relativi particolari ingranditi, che ritengo significativi.
Io a distanze siderali non scatto praticamente mai, se non a fini puramente documentativi, e a questo proposito metto qui di seguito due esempi, con relativi particolari ingranditi, che ritengo significativi.
1)Falco pescatore, si trovava a circa 100 metri dalla mia postazione e non si è mai involato, volevo tuttavia una foto ricordo, così ho montato il Tc14, D800E, f/7,1, 1/400 sec. ISO 1250, inquadratura intera e crop:
Si nota un certo degrado nei dettagli minuti, a riprova del fatto che un aggiuntivo ottico comporta sempre un deterioramento dell'immagine, specie a grandi distanze. la "foto ricordo" l'ho portata a casa, ma sulla qualità è meglio sorvolare...
2) Questo Astore cacciava a circa 150-200 metri dalla mia posizione, individuatolo con il binocolo ho scattato per puro passatempo, soggetto quasi invisibile a fotogramma pieno, tanto che propongo solo questo forte ritaglio (D3x, 1/500 sec., f/5.6, ISO 400).
L'astore ripreso con il teleobiettivo liscio era molto più lontano del falco pescatore, almeno una distanza doppia, e perdipiù in volo, ma risulta molto più nitido (si noti come i due tempi di scatto siano praticamente gli stessi, 1/400 vs. 1/500 sec.).
E come si comporta a brevi distanze?
Stupefacente resa, mi limito qui a mettere un paio di scatti di una serie a una ghiandaia marina scattata la scorsa primavera...
D800e, dal finestrino dell'auto, su sacchetto di fagioli.
E termino qui questa prima carrellata.
In un prossimo capitoletto descriverò le mie esperienze sul campo con l'uso della testa basculante Photoseiki.
Nessun commento:
Posta un commento